domenica 14 ottobre 2007

Il purgatorio di Dante Alighieri

II Purgatorio, formato dalla terra rifluita indietro dalla voragine infernale, ha forma inversa a quella dell'Inferno e sorge in un'isoletta in mezzo all'oceano dell'emisfero australe, agli antipodi di Gerusalemme. E' una montagna a forma di due tronchi di cono sovrapposti; il primo quasi base, più largo, in riva al mare: l' Antipurgatorio; il secondo più acuminato, il vero Purgatorio. La spiaggia dell'Antipurgatorio a mano a mano che s'interna, diventa sempre più erta e ripida, tranne nella breve insenatura della valle fiorita. Al sommo dell'erta del primo cono, s'apre la porta di S. Pietro, ossia l'entrata al vero Purgatorio. Anche il Purgatorio è diviso in tré parti. La prima parte è l'Antipurgatorio, che abbraccia la spiaggia, due scaglioni informi e la valletto fiorita. La seconda parte è il Purgatorio propriamente detto, che abbraccia sette cornici o balzi, che vanno gradatamente restringendosi, uniti fra di loro da scale scavate nella parete esterna delle stesse cornici.

La terza parte è il Paradiso terrestre, dove sorge l'albero della scienza del bene e del male e scorrono i due fiumi: Lete ed Eunoè. La parte inferiore, l'Antipurgatorio, è ancora avvolta dall'atmosfera terrestre; la parte centrale, Purgatorio, e la parte superiore, Paradiso terrestre, sono libere da ogni perturbazione atmosferica. Molto più semplice è la distribuzione delle anime nel Purgatorio, dove non sono più puniti i peccati, già perdonati in grazia del pentimento, ma si purga l'abitudine al peccato, la traccia lasciata nell'anima dalla colpa. Anche nel regno dell'espiazione della colpa, Dante ha collocato una specie di vestibolo: l'Antipurgatorio, cioè, dove con criteri soggettivi pone i negligenti a convertirsi, divisi in:

1) morti in contumacia della Chiesa;

2) negligenti a pentirsi sino all'estremo anelito;

3) negligenti morti violentemente;

4) negligenti nell'adempiere i propri doveri di principi, reggitori di popoli, per amore alle glorie mondane. La distribuzione poi dei peccati nei vari balzi del Purgatorio è fondata sul disordine d'amore. Se l'amore d'animo si volge al male (male obbietto), si hanno i vizi: Superbia == amore di se stesso (I cerchio); Invidia = amore del male altrui (II cerchio) ; Ira == amore di vendetta (III cerchio). Se l'amore si volge ai beni eterni « ma con poco vigore » si ha l'Accidia (IV cerchio) ; se ai beni terreni « con troppo vigore » si ha l'Avarizia (V cerchio), la Gola (VI cerchio), la Lussuria (VII cerchio). Si hanno così sette cornici o gironi con peccati sempre di minor gravita a misura che si sale in alto, al contrario dell'Inferno, finché si giunge al Paradiso terrestre, dove le anime belle e purificate si dispongono a salire all'Empireo.

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