domenica 14 ottobre 2007

Verso il Romanticismo

I precursori della nuova corrente della letteratura italiana, tra i quali anche il Foscolo, avvertirono il tracollo degli ideali illuministici e sentirono forte l'esigenza di contrappome dei nuovi, che dessero più peso all'individuo e alla sua unicità. Elementi quali la drammaticità della vita, il senso incalzante e progressivo della storia, una forte coscienza nazionale, non potevano limitarsi a spiegazioni ed interpretazioni ottimistiche tipiche dell'idealismo del Settecento, che lasciava insoddisfatta la sfera intimistica dell'animo umano.

La nuova inquietudine che serpeggia negli ambienti politici e letterari verso la seconda metà del Settecento, legata ai profondi mutamenti storici ed ideologici precedentemente accennati, non tarda a manifestare i suoi influssi nel mondo culturale, quali diretta espressione dei grandi stravolgimenti della storia dell'umanità. Tali repentini cambiamenti generano, così, una nuova coscienza ed una nuova concezione della realtà e dell'uomo. Il crollo della ragione come dogma assoluto cede il posto a nuove espressioni ed esigenze.

Mentre filosofi come Fichte, Hegel, Schelling, riabilitano gli insegnamenti provenienti dal passato e dalla storia, con il fine di interpretare al meglio il presente e di costruire un futuro più saldo, nel campo della poesia si da l'avvio alla rivalutazione del cuore contro la ragione, del sentimento contro la razionalità. Tutti questi fattori furono gli aspetti salienti del Romanticismo che toccò, rinnovandoli, ogni valore ed ogni problematica. È chiaro che questi molteplici fermenti, l'intreccio tra il vecchio e il nuovo, dipingono un quadro letterario che presenta una grande varietà di tendenze e movimenti. Un personaggio emblematico che racchiude in sé il periodo di transizione è il Foscolo: neoclassico nella forma, romantico nell'animo.

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